I giochi del progetto Giochiamocela al Canestro di Busto Arsizio
Con la consegna dei giochi al servizio di tutoring educativo familiare Il Canestro, della cooperativa sociale Il Villaggio in Città, si chiude il progetto Giochiamocela
Si è concluso Giochiamocela, una iniziativa di sensibilizzazione al gioco intelligente da tavolo che ha colto l’opportunità del Natale per fare anche solidarietà. La Retegas Varese, infatti, ha proposto ai gas aderenti un ordine natalizio di giochi in scatola, che in base al volume degli acquisti prevedeva l’accumulo di un monte giochi da donare a progetti sociali del territorio. La realtà scelta per la donazione degli ultimi dieci giochi è Il Canestro di Busto Arsizio, progetto educativo della cooperativa sociale Il Villaggio in Città.
Sabrina e Rossano, una coppia di gasisti, hanno consegnato personalmente i giochi, e conoscere la struttura e i ragazzi che la vivono li ha molto emozionati: “Ci ha accolti Manuela, educatrice, e insieme ai ragazzi del centro diurno ci ha illustrato tutte le attività della cooperativa: La Casa dello Studente, servizio di accoglienza e tutoring residenziale rivolto a studenti minorenni provenienti da un contesto territoriale extra-urbano, l’asilo nido Il Nido del villaggio a Casorate Sempione, un doposcuola, uno studio psicologico e un appartamento per neo maggiorenni che cercano autonomia. In particolare, l’appartamento per neo maggiorenni è un progetto di grande orgoglio per gli educatori, un passo significativo per ragazzi che si sono affrancati da situazioni di disagio e stanno muovendo i primi passi verso l’indipendenza: avrebbero bisogno di tante cose, anche di un banale ferro da stiro.”
A proposito de Il Canestro, il centro diurno promuove progetti educativi individualizzati in favore di bambini e ragazzi sulla base di un invio da parte dei Servizi Sociali dei comuni di Busto Arsizio e del territorio circostante. Il modello pedagogico messo in atto dalla cooperativa considera la famiglia di origine del minore il partner primario per la costruzione di processi virtuosi volti al raggiungimento di buoni livelli di successo personale e scolastico. Per questo motivo, obiettivo primo di ogni progetto di inserimento è la ricerca e la costruzione di una solida alleanza educativa con la famiglia.
Il metodo di lavoro del centro diurno, fondato sulla consensualità e sull’accordo, considera i ragazzi i veri protagonisti del percorso e sulla base di quelle che vengono direttamente e indirettamente raccolte come le loro esigenze congiuntamente alle risorse, vengono stilati i progetti educativi individualizzati, condivisi e concordati quindi con la famiglia e gli operatori dei servizi invianti.
“I giochi che abbiamo donato saranno distribuiti tra i diversi progetti attivi, perché ritenuti un valido strumento di socialità positiva,” continuano Sabrina e Rossano “Per chi volesse sostenere ulteriormente questi progetti, c’è sempre bisogno di cancelleria e fogli (anche già stampati da un lato); palloni da calcio, biciclette, skate, pattini e tutte le cose che possono servire in una casa, ad esempio consumabili, sapone per lavare i piatti, carta assorbente, ecc. Si può aiutare anche mettendo a disposizione il proprio tempo come volontari: per preparare il pranzo, fare i compiti, accompagnare i ragazzi nei vari spostamenti quotidiani (andare a prenderli a scuola, accompagnarli a catechismo, portarli a casa.)”
Sabrina e Rossano sono stati davvero felici di conoscere e supportare questa realtà tanto preziosa per il territorio. Un ringraziamento particolare al negozio Quintadimensione di Legnano, che ha partecipato al progetto mettendo a disposizione i giochi da donare, e a tutti i gasisti che hanno partecipato.