Rete Gas

Il progetto GIOCHIAMOCELA a favore di AMA – Un Sorriso per l’Affido

Donata all’Associazione AMA – Un Sorriso Per L’Affido una parte dei giochi ricavati col progetto GIOCHIAMOCELA.

In occasione dello scorso Natale, la ReteGas Varese ha promosso verso i GAS aderenti la cultura del gioco da tavolo come strumento di socialità e condivisione alternativo all’imperante intrattenimento con dispositivi elettronici: ha così ideato il progetto GIOCHIAMOCELA in collaborazione con Quintadimensione, negozio di Legnano con una lunga storia nel settore dei giochi di società. 

Il progetto, oltre a offrire una vasta gamma di giochi acquistabili con il consiglio esperto di Quintadimensione, prevedeva un aspetto solidale verso enti operanti con minori in stato di fragilità: gli acquisti hanno infatti generato un ‘monte giochi’ da donare a due realtà del territorio.

Siamo molto felici di comunicare che una prima parte di giochi è stata donata all’associazione AMA, Un Sorriso Per l’Affido, di Carnago. E lo facciamo attraverso la testimonianza di Sabrina e Rossano, che hanno consegnato personalmente i giochi e colto l’occasione per conoscere meglio questa organizzazione.

Marcello, presidente di AMA e Rossano, gasista.

“Abbiamo consegnato i giochi a Marcello ed Erika, rispettivamente presidente e segretaria dell’associazione AMA – Un Sorriso Per L’Affido di Carnago, nonché famiglia affidataria che al momento ospita un bambino splendido.

L’associazione AMA accompagna le famiglie affidatarie e i minori in affido, con diverse attività di sostegno e di svago. Promuove e sensibilizza alla cultura dell’accoglienza, della solidarietà e dell’affido familiare. Al momento, l’associazione conta 15 famiglie che accolgono in affido minori.

Marcello ed Erika ci hanno raccontato che quando i servizi sociali e i tribunali decidono che un minore debba essere allontanato dalla sua famiglia d’origine per problemi gravi, che costituiscono pregiudizio alla sua salute e serenità, il minore viene indirizzato presso una struttura d’accoglienza o una famiglia affidataria.

La legge italiana prevede che l’affidamento sia un provvedimento provvisorio, teso al ricongiungimento con la famiglia d’origine; può durare da due a quattro anni, il tempo necessario a ristabilire un rapporto sicuro con i genitori. 

Abbiamo chiesto loro se si affezionano e come poi riescono a gestire emotivamente la cosa. Ovviamente si affezionano tanto: si sentono veramente mamma e papà, e lo stesso vale anche per i bambini che a volte si legano molto facilmente alle famiglie affidatarie, e a volte invece, a causa dell’età e delle difficoltà vissute, hanno bisogno di più tempo per fidarsi. 

La cosa più importante è la serenità del minore. Ci hanno detto che i giochi da tavolo possono essere un aiuto per sciogliere il ghiaccio ed entrare in contatto. 

Sarebbero felici di trovare altre famiglie disposte a provare questa bellissima esperienza, perché l’affido è meglio per il minore rispetto alla permanenza in struttura. Si opta per una famiglia affidataria per l’importanza di avere delle figure di riferimento fisse per il minore, che siano presenti in tutti i momenti della giornata. (per maggiori informazioni)

Ci hanno raccontato che le famiglie affidatarie non possono prendere tutte le decisioni: alcune vengono prese dall’assistente sociale oppure dai genitori, come ad esempio le scelte di indirizzo scolastico o religioso.

L’associazione esiste affinché i genitori affidatari si aiutino a vicenda: hanno bisogno di parlare fra di loro, perché accogliere un minore in affido è bello, ma è anche emotivamente molto forte e a volte molto pesante, infatti AMA sta per: Associazione di Mutuo Ascolto. 

L’associazione ha la missione di divulgare conoscenza sull’affido, di trovare nuove famiglie affidatarie e di offrire sostegno anche in materia amministrativa, burocratica e legale. 

La cosa importante, ci hanno detto, è che il minore abbia una situazione serena, una casa, delle persone di riferimento. Rimanendo in contatto con la famiglia d’origine, spesso i bambini instaurano forti legami “allargati”, tanto che è capitato che i bambini a scuola dicessero: io ho due mamme e due papà e otto nonni.

Una gita tra famiglie affidatarie

Marcello ed Erika sono due persone molto gradevoli e ci hanno fatto un’ottima impressione. La loro associazione e le famiglie affidatarie si impegnano per uno scopo bellissimo e importantissimo. Siamo felici di averli potuti ascoltare e aver fatto loro questo dono.

Grazie a tutte le persone che hanno partecipato al progetto di ReteGas Varese Giochiamocela e grazie al negozio di giochi da tavolo Quintadimensione di Legnano!

Sabrina e Rossano”.