Equostop: un’innovativa esperienza di mobilità sostenibile
Equostop è la fiducia nelle relazioni senza orario e tempi incerti di attesa.
Relazioni che sono progetto: uscire di casa con la volontà di coinvolgere e farsi coinvolgere da un mondo possibile presente nella nostra quotidianità.
Sempre più i problemi dei cambiamenti climatici stanno interrogando il nostro vivere quotidiano: l’uomo, con il suo stile di vita, ha creato condizioni tali da determinare nei prossimi decenni una crisi ambientale di proporzioni catastrofiche.
I governi stanno reagendo alle sollecitazioni degli scienziati con accordi a livello mondiale per tentare di evitare la catastrofe: nel dicembre del 2015 si è tenuta a Parigi la Conferenza Mondiale per i Cambiamenti Climatici (COP21) ove è stato siglato uno “storico” accordo internazionale sul clima: l’accordo prevede un impegno a fermare il riscaldamento “ben al di sotto dei 2 °C” dai livelli preindustriali con la volontà di contenerlo entro 1,5 °C.
Chi opera nel mondo dell’economia solidale sa che il contrasto ai cambiamenti climatici può avvenire solamente se agli impegni dei Governi si unisce il cambiamento dei nostri stili di vita. Questo è stato il messaggio che è partito a Germignaga il 29 Novembre 2015 con la Marcia Globale per il Clima: un grande evento a cui hanno partecipato circa 3.500 persone per dire che contro i cambiamenti climatici si può fare qualcosa. Da questo evento è nato un impegno a portare avanti progetti per combattere i cambiamenti climatici partendo dal basso e creando reti tra le associazioni che condividono l’attenzione alla salvaguardia del creato: occorre capire che i nostri stili di vita e consumo hanno un impatto notevole sull’ambiente e sulle persone, dobbiamo imparare a modificare i nostri comportamenti in questo periodo di transizione tra l’era del carbone e l’era delle rinnovabili affinché questa transizione non sia gestita ancora una volta dalla logica del profitto ad ogni costo ma sia improntata ad un’economia basata sulle relazioni, sulla condivisione, sulla partecipazione e sulla solidarietà.
Su queste basi è partito all’inizio del 2016 il progetto Equostop che si propone di affrontare il problema della mobilità, seconda principale causa di emissione di CO2 in atmosfera, partendo da una considerazione semplicissima: le nostre strade sono percorse ogni giorno da migliaia di automobili che trasportano poco più di una persona, inquinano tantissimo, occupano spazio, costano e spesso ci fanno pure perdere tempo in code estenuanti o nella ricerca di un parcheggio. Basterebbe trovare un sistema per poter salire su questo treno quasi vuoto che ogni giorno percorre le nostre strade ed avremmo risolto o perlomeno ridotto il problema.
Una volta si usava l’autostop ma oggi, in una società individualista, diffidente e poco propensa all’incontro, non è più una soluzione praticabile. Equostop propone una soluzione nuova: creiamo dapprima una comunità di persone che hanno capito che il problema dell’ambiente riguarda tutti noi, nessuno escluso, poi costruiamo le condizioni per migliorare la relazione tra persone che non si conoscono e quindi applichiamo l’economia della condivisione (quella che gli anglosassoni chiamano la “sharing economy”) utilizzando un bene che tutti noi abbiamo ovvero l’auto e le tecnologie digitali disponibili sui nostri cellulari.
Come funziona Equostop? Funziona grazie al meraviglioso mondo delle associazioni che hanno partecipato alla Marcia Globale per il Clima e che stanno aderendo alla “carta dei principi sulla mobilità sostenibile”; dopo questa adesione ciascuna associazione distribuirà ai propri associati la “card” di Equostop che servirà sia per chiedere un passaggio (mostrandola al bordo della strada come si faceva con il dito dell’autostop) sia per dare un passaggio esponendola all’interno della proprio autovettura. Quando vedremo una persona che sul bordo della strada espone la “card” di Equostop significa: sono un volontario di un’associazione del territorio, ho bisogno di un passaggio e sono disposto a contribuire in modo volontario alle spese di trasporto con 0,5 € per un passaggio da un paese all’altro e con 1€ per un passaggio più lungo.
Con questo semplice gesto di chiedere e dare un passaggio si ottengono enormi benefici: si migliora l’ambiente in quanto vi saranno meno macchine in circolazione (se si riceve un passaggio si evita di utilizzare un’altra macchina aumentando il coefficiente di riempimento di quelle già in circolazione), si riducono quindi le emissioni di CO2, si creano proficue relazione tra le persone ovvero chi guida ha un contributo alle sue spese e chi chiede un passaggio risparmia sull’uso della macchina ed alla fine un passaggio in auto può diventare un momento piacevole di socialità e solidarietà. Se a tutto questo uniamo anche un’app, scaricabile sui nostri cellulari, che ci consente di calcolare i kilometri percorsi con Equostop trasformandoli in kg di CO2 non emessa in atmosfera tramite un intelligente sistema di “punti NO CO2”, di informare gli altri equostoppisti che stiamo chiedendo un passaggio in un ben determinato punto della nostra zona e di rendere quindi tracciabile il nostro passaggio, abbiamo realizzato un innovativo sistema di “car pooling istantaneo” che rende il progetto ancora più efficiente ed attraente.
Ma alla base di Equostop vi è un concetto di appartenenza ad una comunità sensibile ai problemi dell’ambiente ed aperta all’incontro ed alla relazione con l’altro, un enorme lavoro di crescita democratica per trasformare tutti noi in consumatori consapevoli e responsabili degli effetti che i nostri stili di vita hanno sull’ambiente e sulle altre persone; e tutto questo non lo faranno mai società private che, pur nella validità dei progetti imprenditoriali, possano promuovere progetti nel settore della mobilità sostenibile.
Proprio per questi motivi le Amministrazioni Comunali dovrebbero farsi promotrici di Equostop come una forma accessibile e distribuita di mobilità nel territorio, patrocinandolo nel proprio comune, identificando dei “punti di relazione” ove, attraverso appositi cartelli si segnala una zona idonea a chiedere un passaggio (ad esempio vicino alle pensiline degli autobus che ormai diventano sempre più rari), promuovendo incentivi che premiano la raccolta di “punti di NO CO2” da parte dei cittadini, diventando così dei Comuni virtuosi anche nel complesso tema della mobilità sostenibile.
Il progetto Equostop, promosso da TERREdiLAGO, la Rete di Economia Solidale del Luinese (www.terredilago.it; mail: info@terredilago.it), è sostenuto dal DES Varese che lo ha presentato al bando nazionale per l’assegnazione del Fondo Solidarietà e Futuro 2015 indetto da CO-Energia; il progetto Equostop è stato valutato tra i primi tre migliori progetti presentati ed ha ricevuto un finanziamento di 2.000 €. Grazie anche a questo finanziamento si sta passando alla fase sperimentale nella zona dell’Alto Varesotto ove verrà attivato nella prima metà del 2017. Il progetto è facilmente riproducibile in altri territori e tutta l’esperienza maturata nella sua realizzazione sarà resa disponibile nell’ambito del DES Varese.